Intitolata ad Antonio Sollima la sala seminari dell’Inaf di Bologna

È stata intestata allo scienziato marsalese Antonio Sollima la sala seminari della sede di Bologna dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. La scopertura della targa è avvenuta giovedì mattina, nel corso di una cerimonia che ha visto la partecipazione di colleghi, familiari ed amici e che è stata condotta dal direttore dell’Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio Andrea Comastri, insieme al primo ricercatore Michele Bellazzini. Dopo aver brevemente illustrato le motivazioni culturali e umane che hanno portato alla decisione di intestare allo scienziato marsalese la sala seminari dell’INAF, Comastri ha invitato il padre Filippo Sollima a scoprire la targa dedicata ad Antonio, accanto alla porta d’ingresso della stanza. A seguire, il collega Carlo Nipoti ha illustrato ai presenti, il valore degli studi condotti da Sollima e i risvolti in ambito internazionale delle sue teorie.

Gravitazione, Newton, Mond, ammassi globulari e materia oscura sono stati al centro delle ricerche condotte in questi anni da Sollima che, come ha ricordato il padre Filippo, era una persona che nutriva un profondo amore per la scienza e per il prossimo, ma anche per l’arte, il teatro, la musica, e – più in generale – per il bello in tutte le sue espressioni. A ornare la sala, due stampe che la famiglia e i colleghi hanno donato all’istituto onorando quella che era la visione di cui Antonio Sollima si è fatto portatore nella sua vita, ritenendo che la scienza non fosse da considerare estranea all’arte. Il ricordo del lavoro dell’astrofisico marsalese si lega a un luogo di ricerca, per rafforzare il valore dei suoi studi che negli ultimi anni si erano concentrati sull’individuazione di un modo per testare le teorie gravitazionali con gli ammassi globulari. Studi all’avanguardia, come si evince dal portale ADS, il sito degli articoli di astrofisica internazionale, dove risultano pubblicati 156 articoli scientifici sull’argomento a firma di Antonio Sollima. Un pioniere della teoria, dunque, che cerca di spiegare in modo scientifico ciò che nello spazio non è ancora conosciuto e spiegato, con una teoria che interviene apportando modifiche al modello del QuMond posizionandosi come pioniere estremamente produttivo e creativo nel suo campo.

A conclusione dell’evento Michele Bellazzini ha, infine, ricordato che il prossimo congresso nazionale di astrofisica stellare e galattica che si svolgerà a Napoli dal 16 al 20 ottobre sarà interamente intitolato ad Antonio Sollima.

Fonte: itacanotizie.it