Officina degli Errori

01/04/2020

INAF OAS si occupa da tanti anni di didattica innovativa e pratiche costruzioniste. Negli anni abbiamo incontrato più di 150 insegnanti in vari corsi di formazioni e veramente tantissimi ragazzi. Forse la metodologia più interessante e divertente che abbiamo proposto e sperimentato è il tinkering! 

Stavamo cercando un modo diverso per coinvolgere e dare credito agli studenti. Per la nostra formazione di base non eravamo tanto preoccupati dei contenuti, ma incerti sulla metodologia da seguire, per cui abbiamo sentito la necessità di approfondire le attuali best practice pedagogiche per le discipline STEM (Science Technology Engineering Mathematics). Abbandonando la lezione frontale e l’idea di trasmissione della conoscenza abbiamo quindi abbracciato i principi del costruttivismo (Piaget, 1950).

Questa teoria dell’apprendimento afferma che la conoscenza non è semplicemente trasmessa dall’insegnante allo studente, ma costruita attivamente dalla mente del ragazzo; è quindi il frutto di una mediazione e un’interazio ne tra il soggetto che conosce e l’oggetto di conoscenza. Negli anni Ottanta, mentre la cosmologia moderna prendeva forma, un allievo di Piaget, Seymour Papert, suggeriva che gli studenti hanno maggiori possibilità di sviluppare nuove intuizioni e idee mentre sono attivamente impegnati a creare un artefatto esterno, mentre cioè costruiscono qualcosa di significativo per loro. Nasce così il costruzionismo al quale Papert dedica tutta la vita e che oggi è riconosciuto come un metodo pedagogico fondamentale ed estremamente efficace soprattutto nell’ambito delle STEM (Papert, 1980).

In questo contesto il tinkering, che significa armeggiare, “ciappinare”, “smanettare”, si ripropone di creare un ambiente di lavoro giocoso, dove si possono fare errori, dove si apprende insieme, come comunità, osservandosi e confrontandosi. Nel tinkering il centro dell’attività è  nelle mani e nella mente di chi appunto si mette in gioco. Queste attività che appaiono all’occhio inesperto come estremamente aperte e poco strutturate in realtà per funzionare richiedono una cura incredibile nelle fasi di design, nella scelta dei materiali e nella struttura degli ambienti. Last but not least i facilitatori ovvero le persone che aiutano chi sta facendo l’attività  a mettere a fuoco e realizzare le proprie idee e attraverso alcune consolidate strategie di facilitazione.

Il Tinkering Studio è l’incarnazione del tinkering oggi e sul loro lavoro ci siamo formati e stiamo continuando a lavorare. Il sito del tinkering studio ed in generale dell’exploratorium è una miniera di risorse. Date un’occhiata ai progetti e al loro interessantissimi corsi online sul moto e i meccanismi e sui circuiti.

Un altro riferimento molto importante per noi  è il lavoro del LifeLong Kindergarten al Mit che sotto la guida di Mitchel Resnick sta lavorando da anni alle idee costruzioniste e alla loro diffusione ad esempio tramite l’ambiente di programmazione Scratch e la sua comunità di apprendimento. Per ulteriori approfondimenti vi consigliamo: Lifelong Kindergarten Cultivating Creativity through Projects, Passion, Peers, and Play un libro di  Mitchel Resnick  disponibile anche in italiano (Come i bambini per Erickson 2019) e Learning Creative Learning LCL, un corso ma soprattutto una comunità di apprendimento.

Nel tempo inseriremo in questa pagina i nostri contributi originali e le nostre sperimentazioni che riguardano soprattutto:

i corsi di formazione hands-on per i docenti

i workshop con i ragazzi

le pubblicazioni 

Per ora vi proponiamo un gioco collaborativo ovvero una reazione a catena