Tutte le vostre descrizioni

09/04/2020

Prova

Sombrero Galaxy


  • "Così chiamata per la sua somiglianza con il caratteristico copricapo messicano, è considerata uno degli oggetti più fotogenici dell'Universo. La Galassia di Sombrero si trova a circa 28 milioni di anni luce di distanza dalla Terra, nella costellazione della Vergine. Ha un diametro di circa 50.000 anni luce e una massa pari a 800 miliardi di masse solari. Vista dalla Terra si presenta con una visuale di taglio, che ne mette in evidenza la forma caratteristica, celandone tuttavia la struttura a spirale interna. Nel diciannovesimo secolo si riteneva che il nucleo centrale fosse costituito da un ammasso di gas luminoso, che circondava una giovane stella. In realtà la luminosità diffusa emessa dal rigonfiamento centrale è provocata da miliardi di vecchie stelle e da ammassi globulari, cioè da insiemi sferici di centinaia di migliaia o di milioni di stelle. Nel 1996 è stato scoperto un buco nero supermassiccio al centro della galassia stessa. Uau, quanto è bella!" [testo di francesco_potenza07, Scuola Primaria di Secondo Grado Panzacchi Ozzano - 2D]

Antenna Galaxies


  • "Queste due galassie, identificate dalla sigla NGC4038/4039 e C60/61 sono entrate in collisione più di 100 milioni di anni fa e distano 70 milioni di anni luce da noi nella direzione della Costellazione del Corvo. L'interazione reciproca, ancora in corso, ha innescato la formazione di milioni di stelle all'interno di nubi, polveri e gas. L'immagine mostra enormi nubi di gas interstellare a temperature molto elevate arricchite da elementi provenienti da esplosioni di supernova. Questo gas arricchito, che comprende ossigeno, ferro, magnesio, silicio entrerà nella composizione di nuovi pianeti e di nuove stelle. Le luminose zone blu corrispondono a massicci ammassi aperti di stelle. La regione in cui le due galassie si scontrano presenta una definizione irregolare in cui si intersecano un gran numero di intense e caotiche nubi oscure. I dati raccolti da Hubble rivelano stelle vecchie e regioni di formazione stellare in giallo e in nero, mentre i filamenti di polvere appaiono in marrone. Le due galassie sono immerse in due involucri esterni composti da polveri interstellari. Sono magnifiche, d'altronde come qualsiasi cosa nell'Universo e sembra che si stiano abbracciando." [testo di francesco_potenza07, Scuola Primaria di Secondo Grado Panzacchi Ozzano - 2D]

Pinwheel Galaxy


  • "La Galassia Messier 101, o Galassia Girandola, si trova nella Costellazione dell'Orsa Maggiore ed è una spirale vorticosa di stelle, nubi di gas a temperature estremamente elevate, materiali in collisione, buchi neri e polvere, grande quasi il doppio della VIa Lattea. Si riesce a vedere con il binocolo perché è una delle più luminose galassie del cielo. Il colore rosso corrisponde all'immagine dell'infrarosso ottenuto da Spitzer e mette in evidenza il calore emesso dai filamenti di polvere dove è probabile che si stiano formando nuove stelle." [testo di francesco_potenza07, Scuola Primaria di Secondo Grado Panzacchi Ozzano - 2D]

Eta Carinae Star-Formig Region


  • "La formazione stellare della luminosa stella Eta per la sua straordinaria dimensione è destinata entro pochi secoli a esplodere diventando una supernova. All'interno di questa vastissima formazione sono presenti anche molti ammassi stellari aperti, all'interno della nebulosa della Carena. La nebulosa si compone per lo più di idrogeno ed elio, ma contiene anche i detriti di stelle vecchie esplose tanto tempo fa. La gravità attira tutta questa materia in agglomerati che si riscaldano e cominciano a splendere e la loro luce e altre radiazioni scolpiscono la nube con getti e vortici. La nebulosa della Carena si trova a 7500 anni luce di distanza all'interno della nostra galassia, la Via Lattea." [testo di francesco_potenza07, Scuola Primaria di Secondo Grado Panzacchi Ozzano - 2D]

Helix Nebula


  • "L'immagine a infrarossi ottenuta dal telescopio spaziale Spitzer della NASA mostra la bellissima nebulosa Helix, uno degli oggetti più fotografati dagli astronomi per i suoi colori vivaci e per la sua somiglianza ad un occhio gigante. La nebulosa, che si trova a circa a 700 anni luce di distanza nella costellazione dell'Acquario, appartiene ad una classe di oggetti chiamati nebulose planetarie. Le nebulose planetarie sono costituite dai resti di stelle paragonabili per massa e dimensione al nostro Sole. Quando una stella di tipo solare muore disperde con forza i propri strati esterni e si trasforma in una nana bianca. Nell'immagine è visibile come un piccolo punto luminoso proprio nel centro. I gas espulsi invece formano una sorta di nube di materiale che si spande velocemente dando origine a una cortina di forma circolare. E' questa ad essere definita tecnicamente una nebulosa planetaria. La radiazione ultravioletta prodotta dalla nana bianca eccita gli atomi della nebulosa conferendole colori diversi dal rosso al verde, al blu. Sembra davvero l'occhio del cielo che ci guarda costantemente." [testo di francesco_potenza07, Scuola Primaria di Secondo Grado Panzacchi Ozzano - 2D]

Dragonfish Nebula


  • "L'immagine a infrarossi, scattata dal telescopio spaziale Spitzer della NASA, mostra la nebulosa soprannominata Dragonfish, dal nome inglese dei pesci abissali appartenenti alla famiglia degli Stomidi caratterizzati da occhi sporgenti e da una grande bocca con denti acuminati. Gli "occhi" sono probabilmente due nuove stelle in fase di formazione. Questa nebulosa ospita alcune delle stelle più luminose della Via Lattea." [testo di francesco_potenza07, Scuola Primaria di Secondo Grado Panzacchi Ozzano - 2D]

W5 Star-Forming Region


  • "L'ammasso stellare IC1848 è una nebulosa diffusa in cui si registrano intensi fenomeni di formazione stellare. E' visibile nella costellazione di Cassiopea, quasi ai confini con la costellazione della GIraffa. E' nota anche con la sigla W5 e con il nome di Nebulosa Anima. Le stelle più vecchie sono visibili come punti blu nell'ampia cavità centrale, scavata dalle radiazioni e dal vento stellare. Le aree più chiare e periferiche sono quelle dove si stanno formando nuove giovani stelle." [testo di francesco_potenza07, Scuola Primaria di Secondo Grado Panzacchi Ozzano - 2D]

Cepheus C and Cepheus B Star Cluster


  • "In questo grande mosaico celeste ripreso dallo Spitzer Space Telescope della Nasa, si possono notare vari ammassi di stelle, nati dalle nubi di gas e polvere, di età diverse. La grande macchia verde con sfumature arancioni, che riempie gran parte dell'immagine, è una nebulosa lontana, composta di gas e polveri. Sebbene la nube sembri fluire dal punto bianco e brillante sulla sua punta (in alto a destra) in realtà è ciò che rimane di una nube molto più grande, scolpita dalla radiazione emessa dalle stelle. La regione brillante in corrispondenza alla punta, è illuminata da un ammasso che si estende poco sopra. Il colore bianco è la combinazione di quattro colori (blu, verde, arancione e rosso), ciascuno dei quali rappresenta una diversa lunghezza d'onda della luce infrarossa, invisibile agli occhi umani. La polvere che è stata riscaldata dalla radiazione delle stelle crea il bagliore rosso circostante. Sul lato sinistro, una striatura più scura scorre orizzontalmente attraverso la nube verde. Al suo interno appaiono piccole stelle (i punti rossi e gialli). Questa zona è conosciuta come Cefeo C, e rappresenta una concentrazione particolarmente densa di gas e polvere in cui si stanno formando nuove stelle. Quella che ora appare una striscia scura di materiale verrà presto dispersa dai forti venti prodotti dalle stelle in formazione, man mano che invecchiano. La regione si chiama Cefeo C perché risiede nella costellazione di Cefeo, che si trova vicino alla costellazione di Cassiopea. Cefeo C dista circa 6 anni luce e si trova a circa 40 anni luce dal punto luminoso presente sulla punta della nebulosa. Sul lato destro dell'immagine, è presente una seconda grande nebulosa, con un ammasso stellare conosciuto come Cefeo B situato appena sopra di essa, che si trova a poche migliaia di anni luce dal Sole. I dati di Spitzer hanno permesso di scoprire che l’ammasso ha tra i 4 milioni e i 5 milioni di anni, quindi è poco più vecchio di Cefeo C." [testo di Davide Benassi, IC Ozzano dell'Emilia, 3D]

Fatto