CTA

12/07/2019

This image illustrates all three classes of the telescopes planned for the southern hemisphere at ESO’s Paranal Observatory, as viewed from the centre of the array. This rendering is not an accurate representation of the final array layout, but it illustrates the enormous scale of the CTA telescopes and the array itself.

Il Cherenkov Telescope Array (CTA) è un osservatorio per l’astrofisica nei raggi gamma che vede coinvolti più di 30 paesi e 1500 ricercatori di tutto il mondo per la realizzazione di due grandi osservatori astronomici (uno nell’emisfero nord, alle isole Canarie, ed uno nell’emisfero sud della Terra, in Cile) che studieranno l’Universo attraverso i raggi gamma di altissima energia.

CTA sarà costituito da più di 100 telescopi di tre tipologie: i Large Size Telescope (LST) con un diametro di 23 metri, i Medium Size Telescope (MST) con un diametro di 12 metri e i Small Size Telescope (SST) con un diametro di 5 metri. Il loro compito sarà quello di catturare la cosiddetta radiazione Cherenkov, che deve il suo nome al fisico russo premio Nobel Pavel Cherenkov, caratterizzata da una luce “bluastra” causata dall’impatto dei raggi gamma o raggi cosmici con l’atmosfera terrestre. L’analisi dei dati ottenuti dai telescopi permetterà ai ricercatori di risalire alle sorgenti cosmiche di raggi gamma e di migliorare la comprensione delle grandi questioni che interessano il nostro Universo.

CTA cercherà di rispondere a domande, astrofisiche e non, su tre tematiche principali:
Tema 1: Comprendere le origini e il ruolo delle particelle cosmiche relativistiche
Tema 2: Studiare ambienti estremi
Tema 3: Esplorare nuove frontiere della fisica

CTA cercherà di capire l’impatto delle particelle ad alte energie nell’evoluzione dei sistemi cosmici e di ottenere una nuova visione dei fenomeni più estremi e inusuali dell’universo. CTA cercherà le tracce di annichilazione di particelle di materia oscura e le deviazioni dalla teoria della relatività ristretta di Einstein, inoltre condurrà un censimento dell’accelerazione di particelle nell’universo. CTA sarà in grado di rivelare centinaia di oggetti celesti nella nostra galassia. Tra queste sorgenti galattiche vi sono resti di esplosioni di supernova, stelle super dense e rotanti, meglio note come pulsar, e stelle più comuni di sistemi binari o in grandi ammassi. Oltre la Via Lattea invece, CTA rivelerà galassie con formazione stellare e galassie con buchi neri super massicci al centro (Nuclei Galattici Attivi) ed eventualmente anche interi ammassi di galassie. I raggi gamma rivelati con CTA potrebbero inoltre svelare la presenza di materia oscura, fornirci l’evidenza di deviazioni dalla teoria della relatività ristretta di Einstein e darci risposte definitive al contenuto dei vuoti cosmici, gli spazi apparentemente vuoti che esistono tra i filamenti di galassie nell’universo.

L’INAF contribuirà alla realizzazione della schiera di telescopi di piccole dimensioni al sito sud di CTA, dando seguito al lavoro realizzato nell’ambito del progetto bandiera ASTRI (Astrofisica con Specchi a Tecnologia Replicante Italiana), finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed in funzione all’osservatorio di Catania a Serra la Nave, e allo sviluppo del software.

L’OAS è impegnato in prima linea nella realizzazione del progetto CTA, in particolare nelle attività di sviluppo software per l’acquisizione dei dati e l’analisi in tempo reale denominata Science Alert Generation (SAG) nel contesto del workpackage ACADA. Una comunicazione rapida ed efficace alla comunità astrofisica richiede un sistema affidabile e automatizzato per rilevare ed emettere notifiche in presenza di flare gamma. Questa automazione sarà realizzata dalla pipeline Science Alert Generation (SAG), un sistema chiave dell’Osservatorio CTA. La pipeline software SAG esegue la ricostruzione dei dati, il monitoraggio della qualità dei dati, il monitoraggio scientifico e l’emissione di allarmi in tempo reale durante le osservazioni. Il sistema esegue l’analisi su più scale temporali (dai secondi alle ore). Gli allermi scientifici devono essere emessi a 20 secondi dall’acquisizione dei dati e con sensibilità almeno la metà della sensibilità nominale del CTA. Questi requisiti impegnativi devono essere soddisfatti gestendo un numero di eventi di decine di kHz dagli array. Occorre quindi progettare un’architettura software e hardware dedicata e altamente ottimizzata.

INAF / OAS Bologna è anche responsabile della gestione dei rilasci del software ACADA.

Link MOCA – Meeting Oas CtA

Per maggior informazioni: http://www.cta-observatory.org

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